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Non esistono documenti per fissare la costruzione della chiesa parrocchiale di S. Teodoro. Forse fu edificata durante il ‘300, quando il rione S. Teodoro, ebbe la sua autonomia parrocchiale. La prima notizia dell’esistenza di questa chiesa è del 1511, quando un certo Ippolito de Cesis, sacerdote spoletano e notaio della Camera Apostolica, vinse una lite contro Giovanni Santorelli e così ottenne l’Arcidiaconato della Cattedrale di Nicastro e, contemporaneamente, la Rettoria della Parrocchia di S. Teodoro.La Parrocchia fin dalla sua fondazione, fu affidata all’Arcidiacono, che era un autorevole membro del Capitolo della Cattedrale. Lo ricorda il vescovo del tempo Mons. Montorio nella relazione ad Limina del 1595, quando scrive: “Archidiaconus annexam habet Archidiaconatui Ecclesiam parochialem sub titolu S. Theodori Martiris”. Un grave fatto di sangue accaduto durante i primi mesi del 1615 ci conferma l’esistenza di questa chiesa parrocchiale, già in quegli anni. Un certo Bernardino Fiorenzo, fuggito dalle carceri del vicino castello, si rifugiò nella chiesa di S. Teodoro “dalla quale volendo il Castellano ed altri Ministri del Principe (d’Aquino) estradarlo et non potendo (per il diritto d’asilo), diedero a detto Fiorenzo molte ferite, per il che restò la chiesa polluta (interdetta)”. Il parroco, l’Arcidiacono D. Alfonso Nicotera, dopo circa due mesi, rivolse una supplica al S. Padre perché la chiesa fosse benedetta e riaperta al culto. Dato che il vescovo Montorio era assente, l’Arcidiacono Nicotera chiese che l’edificio sacro potesse essere benedetto dall’allora vicario generale Girolamo Severisio. La S. Sede rispose in modo affermato alla richiesta, ma pose come condizione che l’acqua da usare fosse benedetta preventivamente da un altro vescovo. Da questo fatto risalta anche che il vicino castello, nei primi del ‘600, era adibito a carcere.Questa prima chiesa parrocchiale fu distrutta dal terremoto del 1638, insieme a quasi tutte le case del rione S. Teodoro.