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Nella chiesa di S. Teodoro, sono conservati, attualmente, la statua e il dipinto dell’Addolorata per cui buona parte della storia, della vita e della fede della Parrocchia di S. Teodoro ruota intorno al culto e alla devozione a S. Maria dei Sette Dolori. Il risveglio della vita cristiana, avviata dal Concilio di Trento, favorì l’istituzione di molte Confraternite di laici con finalità di culto e di formazione religiosa e caritativa. Mons. Pietro Montorio nella visita ad Limina del 1595, riferisce che a Nicastro, in quell’anno, esistevano le seguenti Confraternite: S. Maria di Loreto; S. Maria, vulgo nuncupata della Vitrana; S. Giovanni Battista; SS. Salvatore; S. Giacomo; S. Nicola, nunc derelicta; S. Antonio Abate; S. Croce. Di queste otto Confraternite due erano presenti a S. Teodoro e svolgevano la loro attività nelle chiese del SS. Salvatore (andata distrutta) e della Veterana.Mons. Domenico Angeletti vescovo a Nicastro dal 1719 al 1731, nella relazione ad Limina del 1726, dopo aver elencato le suddette Confraternite di Nicastro parla anche di tre Società Laicali: dell’Immacolata Concezione, dei nobili, nella chiesa di S. Caterina della Cultura; del SS. Rosario, nella chiesa di S. Domenico dei PP. Predicatori; di Maria dei Sette Dolori, nella chiesa di S. Teodoro.Da quest’ultimo documento viene fuori come la devozione a Maria Addolorata sia molto antica nella parrocchia di S. Teodoro e come pian piano si sia diffusa in tutto il territorio nicastrese e lametino, alla pari della devozione verso S. Antonio. Prova ne è il fatto che ancora oggi la processione del Venerdì Santo, partendo dalla chiesa di S. Teodoro con le effigi del Gesù morto e dell’Addolorata, si snoda per le vie cittadine unendosi nei pressi della Cattedrale con il vescovo che attende l’arrivo delle statue per presiedere la stessa. Alla fine del’600 esisteva un oratorio a Lei dedicato; infatti l’Arcidiacono Pietro Maida, rettore della Parrocchia, rivolse una richiesta al vescovo Cirillo il 15 maggio 1697; infatti, a ridosso del muro di sostegno della chiesa parrocchiale, sorgeva una baracca-cappella dedicata all’Addolorata. In seguito sulla stessa, chiamata oggi Cripta, sorgerà la terza navata intitolata all’Addolorata per interesse della Confraternita. Don P. Maida chiese l’autorizzazione di trasferire dentro la chiesa sia l’altare, sia un dipinto dell’Addolorata, che risultavano deteriorati dall’umidità. Inoltre esprimeva il desiderio di fondare un beneficio, intestato a S. Maria Addolorata. Mons. Nicola Cirillo, con Bolla del 15 febbraio 1698, accolse tutte le richieste dell’Arcidiacono che nello stesso anno fondò la Società Laicale della “Buona Morte”, con finalità caritative e di culto.